Per la progettazione in alternativa ai tradizionali supporti è stato utilizzato il sughero, che tra i materiali in natura, ha le più rilevanti caratteristiche isolanti, utilizzato fin dall’antichità in molteplici settori, tra cui appunto la conservazione degli alimenti.
Queste le caratteristiche chimico fisiche che fanno del sughero un candidato idoneo a sostituire, in parte, sia il polistirene espanso che il cartone ondulato.
Impermeabilità a liquidi e gas: questa caratteristica del sughero è causata dall’aumentata presenza di suberina. La sua quantità si aggira attorno ai 39 – 45% della massa del sughero. Questa sostanza aumenta le proprietà idrorepellenti della struttura e inoltre la rinforza e fa da termoisolante.
Proprietà termoisolanti: il coefficiente di conduzione di calore di questo materiale è di 0,037-0,040 W/(mK).
Oltre a questa caratteristica occorre notare il grande valore del calore proprio. Questo valore si traduce nell’elevata inerzia termica del sughero. Al contrario degli altri materiali, il sughero mantiene proprietà isolanti a una vasta gamma di temperature. Da questo punto di vista supera di gran lunga il polistirolo, il quale evapora a temperature elevate. Grazie a una scarsa conduzione di calore, il sughero è sempre piacevole al tatto, perché non assorbe il calore del nostro corpo. Questo materiale
inoltre presenta proprietà di stabilizzazione della temperatura dell’aria e della sua umidità.
Elasticità e compressione: le pellicole cellulari del sughero sono molto elastiche e perciò lo rendono comprimibile ed elastico e ciò permette al materiale di tornare alla forma precedente dopo la compressione. Nel caso in cui il sughero venga sottoposto alla pressione di forze elevate, il gas presente all’interno delle sue cellule si comprime e la sua struttura riduce il suo volume. Una volta finita la pressione, il sughero torna alla sua forma originale.

Ma non finisce qui, perché la quercia del sughero è un alleato contro la desertificazione. La quercia del sughero, infatti, per la sua altissima capacità di vivere in terreni in climi aridi come quelli che si affacciano sul bacino occidentale del Mediterraneo, costituisce un’importante barriera alla desertificazione che ormai minaccia anche grandi aree dell’Europa meridionale.
Infatti, non solo resiste a lunghi periodi di siccità, ma con la sua chioma impedisce una rapida disidratazione del terreno sottostante, difendendo, così, anche tante altre specie vegetali che, con lei vivono nel bosco, in una perfetta simbiosi.

LABORATORIO DI PROTOTIPAZIONE DI UN CONTENITORE DESTINATO AD ALIMENTI DA BANCO
La duttilità del materiale si presta alla lavorazione e alla sagomatura, che consentono al sughero di sostituire diversi supporti a oggi in uso per l’imballaggio degli alimenti. Relativamente ai formati è importante ricordare che oggi non esiste in Italia e all’estero un formato uniformato di lavorazione di fogli di sughero, come ad esempio quella esistente per il cartone ondulato, la dimensione dipende dalla capacità dell’azienda di lavorare dei formati specifici, nel caso del sugherificio Molinas, (con sede a Calangianus – OT) ) società che viene annoverata tra le principali in Italia per produzione, lo spessore massimo di un foglio di sughero è 3 cm con formato di 1 m per 1,50 m.
Tenuto conto della premessa passiamo alla progettazione pratica di un vassoio auto montante, quindi un contenitore aperto, privo di copertura. Il disegno automatico, parametrico CAD4, consente, se opportuno, di applicare la necessaria nomenclatura grafica, evidenziando le linee dove è prevista la sagomatura o il taglio perimetrale delle alette che compongono l’imballo.
Prima ancora di iniziare lo sviluppo del progetto, quindi del disegno tecnico, concentriamo lo studio sull’effettiva produzione dell’imballo automontate, ricavato da fogli di sughero, anche di diverso spessore. Ricerca ed esperienza personale mi consentono di individuare i sistemi di plotter piani quali soluzione più idonea. Decliniamo la fustella e quindi la produzione con macchinari non a taglio lineare, perché il foglio di sughero come il polietilene espanso non si presta alla piega, tanto meno può ricevere una cordonatura, infatti la pressione applicata dal ferro di cordonatura o dal cilindro cordonatore del plotter otterrebbe uno sfibramento delle lenticelle (strutture di aerazione che sono costituite da più cellule quindi pluricellulari), ottenendo una frattura e non una piega. Il plotter da taglio piano è pensato per una produzione limitata, quindi non seriale. Pertanto se il macchinario non fosse debitamente modificato, il logoramento di alcune parti meccaniche aumenterebbe in modo esponenziale,
con relativa maggiorazione dei costi di mantenimento.

IL DISEGNO TRIDIMENSIONALE PER COMPRENDERE MEGLIO POSSIBILITÀ E POTENZIALITÀ DEL VASSOIO
Partiamo dal presupposto che il sughero ha differenti caratteristiche meccaniche rispetto al cartone ondulato ad esempio. Il progetto va pensato come un insieme di elementi assestanti assemblabili, dove gli incastri sono l’alter ego della piega. La prima fase del disegno prevede la quotatura di un ipotetico alimento/ingombro, prendiamo ad esempio un prodotto caseario, dalla forma regolare, precedentemente imballato da una carta politenata alimentare. Acquisito il volume del prodotto si inizia lo schizzo su carta. Un attento progettista dovrà prevedere molteplici aspetti che se elusi in partenza potrebbero richiedere correzioni successive. Una tra molte accortezze è la disposizione delle singole alette, naturalmente la resa, perché il layout d’imposizione dipende dal formato del foglio di sughero e dalla corretta progettazione delle componenti dell’imballo.
La planimetria CAD composta da poli-linee permetterà al plotter, attraverso una serie di settaggi buffer, di eseguire la sagomatura e il taglio delle parti che in seguito andranno assemblate osservando gli incastri previsti. Questa modalità di incastro potrebbe essere sia a innesto, come il contenitore cui facciamo riferimento in questo articolo, altrimenti, lì dove lo spessore del foglio di sughero lo permette a binario. Il plotter lineare ha un taglio perimetrale perpendicolare, ma per lavorazioni simili forse si potrebbe pensare al taglio longitudinale. Il sistema di stampa più idoneo a un imballo in sughero, che comunque già al naturale è esteticamente gradevole e piacevole al tatto, è certamente la serigrafia, che si adatta bene sia a produzioni di carattere più artigianale sia a forme di stampa di tipo industriale. Completato l’iter di progettazione e analisi, grazie alla gentile disponibilità della società Just Laser Srl (azienda familiare specializzata in macchine laser per l’incisione, il taglio e la marcatura di una grande varietà di materiali come metalli, legno, acrilico, plastica, tessuti e molti altri con sede a Rocco Briantino -MB). Con il supporto di Alessandro Rossi, direttore vendite di Just Laser, è stato possibile constatare in pratica la corretta fattura e funzionalità del vassoio automontate a incastri in sughero.
La campionatura prodotta attraverso il taglio laser ha consentito di valutare l’esatta precisione della sagomatura quindi anche della possibilità di comporre qualsiasi tipo d’incastro, fugando ogni dubbio sul fatto che il fascio laser avrebbe in parte bruciato il materiale ligneo. Al contrario la parete del taglio è risultata perfettamente liscia priva di sfibrature che certamente si sarebbero prodotte dal taglio effettuato con un tradizionale plotter cartotecnico a lama.

By Diego Lucarini, Docente e formatore per l’industria grafica.

Case Study SUGHERO in Converter & Cartotecnica by Diego Lucarini